Gucci, Netflix e Disney contro le leggi anti-aborto
Gucci, Netflix e Disney
contro le leggi anti-aborto
My body my choice! Non solo Gucci protesta contro le leggi anti-aborto, si schierano contro le drastiche decisioni prese dallo stato dell’Alabama anche Netflix e la Disney. Gli stati come l’Alabama e la Lousiana hanno ufficialmente vietato l’aborto anche in caso di stupro o violenze, fin dal momento in cui si rivela il primo battito cardiaco del feto. Davanti a tutto questo, la moda non può restare in silenzio e avverte la necessità di comunicare un messaggio importante.
Gucci si schiera contro le leggi anti-aborto
Gucci si schiera dalla parte delle donne, esclamando a caratteri cubitali sull’ultima collezione un messaggio molto forte “Le donne vanno rispettate e considerate libere di scegliere quello che vogliono per il proprio corpo“, anche se la scelta può risultare difficile come quella di interrompere una gravidanza. Pertanto Gucci lo fa attraverso gli uteri ricamati sugli abiti o ancora con gli slogan degli anni Settanta femministi sui blazer come “my body my choice” e con maglie che riportano 22.05.1978, data in cui con la legge 194 si era ottenuto il diritto di scegliere per l’interruzione volontaria della gravidanza.
Tra le statue ed i Musei Capitolini di Roma, la collezione Gucci 2020 sfoggia in passerella la sua campagna, frutto della visione creativa di Alessandro Michele. Il designer ha immaginato l’utero della donna come un fiore, che anche dopo un interruzione di gravidanza non può essere estirpato. Se vuoi saperne di più leggi anche Alessandro Michele: il designer di Gucci.
Netflix e Disney a difesa dei diritti delle donne:
In questa battaglia Gucci non è l’unico, si sono schierati a difesa delle donne anche Netflix e Disney. Entrambi minacciano di interrompere le loro produzioni nello Stato della Georgia se nel 2020 il provvedimento entrerà in vigore. “Nelle nostre produzioni lavorano molte donne: i loro diritti verrebbero calpestati“, questa la motivazione dei due colossi che scendono in campo manifestando contro le nuove leggi.
La società di streaming sta attualmente girando in quei territori serie come Stranger Things o Ozark e continuerà a farlo pur battendosi attraverso manifestazioni. Si cerca di combattere questa visione anche in tribunale, dove la società promette di riconsiderare l’intero investimento in Georgia nel caso in cui dal 2020 questa legge vada in porto. Al coro di manifestanti si unisce la Walt Disney che minaccia di lasciare lo stato nel momento in cui entreranno in vigore le forti leggi restrittive.