elisabetta franchi

Elisabetta Franchi è una delle stiliste italiane più amate e conosciute in tutto il mondo. Grazie alla passione per la moda che coltiva fin da bambina, è riuscita a creare un suo brand, che porta il suo nome, e ad essere apprezzata per il suo stile e la sua creatività da molte donne. Andiamo a scoprire la sua storia.

La storia di Elisabetta Franchi

L’infanzia e adolescenza difficili di Elisabetta Franchi

Nacque a Bologna l’8 dicembre 1968, quarta figlia di cinque, in una famiglia di modeste origini che faticava ad arrivare a fine mese. A soli cinque anni, Elisabetta, sapeva già fare tutti i lavori di casa: lavare, pulire, stirare. Sua madre ebbe una vita sentimentale tormentata e scelse sempre uomini sbagliati da avere al suo fianco, come l’uomo che a sei anni scoprì non essere suo padre, e dal quale doveva fuggire perché spesso ubriaco e violento.

Nonostante l’infanzia difficile, iniziò a coltivare fin da subito una sfrenata passione per la moda, da quando si divertiva a vestire Betty, la sua bambola di pezza, con tutte le stoffe e i materiali che riusciva a rimediare in casa. Proprio questa bambola, nel 2015, è diventata mascotte del marchio ed è stata lanciata sul mercato, indossando gli abiti firmati dalla stilista.

A sedici anni iniziò a lavorare, prima in una piccola bancarella che vendeva intimo al mercato, poi come commessa in un negozio di abbigliamento. E proprio in questo periodo, Elisabetta ebbe l’occasione di entrare in contatto con la clientela femminile, a cui spesso si ritrovava a dare consigli per gli acquisti, e a capire quali fossero i gusti più ricercati.

Furono anni difficili, ma che le sono stati di grande insegnamento, facendo emergere quella grinta e tenacia che le hanno poi permesso di affermarsi nel competitivo mondo della moda.

I primi passi nel mondo della moda

Frequentò l’istituto Aldrovandi Rubbiani, la scuola che le dette i primi insegnamenti in materia di moda. Durante il suo lavoro da commessa a Bologna, ebbe la fortuna di incontrare l’amministratore delegato del negozio, Sabatino Cennamo, che subito riconobbe in lei un grande talento.

Nel 1996, Elisabetta, aprì un piccolo atelier dove iniziò a dare vita alle sue creazioni e a gettare le basi di quella che più avanti diventò la professione della sua vita.

Nel 1998 fondò insieme a Cennamo, che nel frattempo era diventato suo marito, la Betty Blue S.p.A., lavorando fianco a fianco fino ad arrivare alla creazione della prima linea di abbigliamento dallo stile ricercato parigino: la Celyn B. Da questo momento la Franchi iniziò a farsi conoscere in Italia e anche all’estero.

Dopo 17 anni d’amore, Sabatino nel 2008 morì a causa di una brutta malattia lasciando Elisabetta e la loro bimba, Ginevra, di soli sei mesi. Questo lutto fu un colpo durissimo che la stilista affrontò con gran forza e portando sempre tanta riconoscenza a quell’uomo che aveva tanto amato e che fu il primo a credere in lei.

La nascita del brand Elisabetta Franchi

Nel 2012 il brand Celyn B è diventato definitivamente Elisabetta Franchi, contando numerosi punti vendita all’estero.

La Franchi col suo stile romantico ma ricercato e sensuale allo stesso tempo ha fatto e fa sognare tantissime donne, che non perdono occasione di indossare i magnifici abiti firmati dalla stilista. Oggi il marchio conta 1100 negozi multimarca e 84 monomarca in tutto il mondo, anche in posti come Russia, Cina e Emirati Arabi, per un fatturato di circa 123 milioni di euro. Un grande vanto dell’azienda è stato quello di aver mantenuto la sua sede in Italia, anche in momenti di crisi, poiché Elisabetta è sempre stata una grande sostenitrice del Made in Italy.

Oltre la soddisfazione sul piano lavorativo, Elisabetta ha ritrovato anche la felicità tra le braccia di Alan Scarpellini, suo amore adolescenziale, prima di conoscere Sabatino, col quale all’epoca ebbe una relazione che non funzionò per l’immaturità di lui. I due si sono sposati e nel 2013 dal loro amore è nato il piccolo Leone.

Elisabetta Franchi è anche una nota animalista. Contestualmente alla nascita del suo brand, iniziò una collaborazione con LAV (Lega Anti Vivisezione), eliminando tessuti e derivati di origine animale dai suoi abiti. Amante in particolar modo dei cani, ne ha ben cinque, e permette perfino ai suoi collaboratori di portare i loro amici pelosi in ufficio, per non lasciarli soli.

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