Prendendo un telone come quelli che si adoperano per coprire i “camion” e dopo averlo sottoposto a un genere di lavaggio “stone wash”, andrai a creare un nuovo genere di tessuto.

Ciò racchiude la chiave del grande successo collegato al marchio “Stone Island”.

Storia e peculiarità di Stone Island

Questa nota marca è nata nell’anno “1982” grazie a Massimo Osti. Il ben noto stilista ha ideato e realizzato la “Tela Stella” proprio mediante l’utilizzo di quel tipo di tela citato poc’anzi. Un’idea geniale che gli ha permesso di realizzare una prima collezione di “7” giacche.

Massimo Osti

A quei tempi Osti lavorava per C.P. Company, ma la sua linea risultava poco conforme allo stile di quella compagnia. Pertanto, prese la decisione di creare “Stone Island”. Il logo che sceglie per questo nuovo “brand” è quello della Rosa dei Venti, applicata su ogni capo della sua linea tramite una targhetta in tessuto.

La stessa dicitura del marchio deriva da un paio di termini che risultano piuttosto ricorrenti all’interno dei libri di “Joseph Conrad”, ovvero le parole roccia e isola.

La caratteristica principale di Stone Island è sicuramente la funzionalità. Un aspetto che attualmente potrebbe sembrare ovvio, mentre invece negli anni ’80 non era affatto così.

Ecco spiegato il motivo per cui Osti ha deciso di prendere ispirazione dagli aspetti di carattere storico del mondo militare, della “marina” e dei capitani di “ventura”. Il suo abbigliamento doveva vestire coloro che prediligevano uno stile incentrato sulla praticità.

La nascita dell’Ice Jacket

Dopo un anno dalla sua fondazione, Rivetti entra a far parte della grande squadra di Stone Island. Il suo cognome è molto conosciuto nel campo della moda e del settore tessile del nostro territorio. Uno dei suoi antenati, infatti, è stato il primo macchinista “cardatore” nell’ambito industriale attinente il tessile italiano.

Carlo Rivetti

Una particolarità che ha contraddistinto il suo stile si basa su un’usanza adottata da suo “nonno”, il quale per poter rendere migliore le tonalità della “lana” utilizzata per i suoi capi, cominciò a tingere direttamente le “pecore” prima di effettuare il procedimento della “tosatura”. Perfino suo “padre” ha improntato un suo stile personalizzato, portando in “Italia” l’abito a misura “teorica”, ovvero con l’utilizzo delle taglie.

Questa sua decisione si era basata sull’esperienza che aveva vissuto nel suo viaggio in California. Mentre precedentemente tutti i loro “abiti” erano di tipo sartoriale.

Il marchio ha sempre seguito una procedura fondata sull’innovazione, come quando con “Ice Jacket” s’iniziano a realizzare capi costituiti da un genere di tessuto che mutava colore, in base ai gradi della temperatura.

Questa collezione ha come capi d’abbigliamento di tendenza i “pullover” a coste larghe, i “parka” e gli accessori caratterizzati da uno stile austero.

Come è stato sottolineato inizialmente, ciò che contraddistingue questo brand è sicuramente la “Rosa dei Venti”, attaccata sulle toppe fatte col tessuto che sono un aspetto essenziale per rendere unico lo stile di Stone Island.

Aspetti storici

Negli anni ’90 Osti iniziò a dedicarsi a nuove esperienze e Rivetti lo sostituì con Paul Harvey, un inglese che aveva deciso di venire a vivere in Italia.

Quest’ultimo ha realizzato ben “24” sue collezioni, contribuendo così all’incremento della notorietà della marca Stone Island.

Ora Rivetti dirige un gruppo di designer, continuando così il cammino di Osti e di Harvey. Un percorso che continua sempre con un considerevole successo e sotto la classica buona stella, quella stampata su ogni capo delle linee di questo “brand” così rinomato e apprezzato da molteplici clienti.

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