Ecco cosa abbiamo visto al White Street Market
Siamo stati al
White Street Market
ed ecco cosa ne pensiamo
Tra i brand presenti al White Street Market, ne abbiamo trovati tanti noti come Fila che ha partecipato ad un workshop con protagonista la sua sneaker Disruptor, a cura dello studio Bodega Rose, il quale ha realizzato delle fioriere proprio con questo modello di scarpe. Tra i presenti c’era Timberland con un progetto dal nome Construct:10061, una vera e propria call to action mirata a reinventare, insieme a Concept Kicks, un suo articolo simbolo come lo Yellow Boot. Poi c’era Kappa che ha seguito un progetto dedicato al mondo del football ed in particolare alle jersey, ripercorrendone la storia dagli anni ’90 ad oggi.
Il mondo dello skate non poteva mancare in un evento come questo e sono ben tre gli appuntamenti che hanno posto al centro dell’attenzione la tavola: la demo della crew tutta al femminile Bastarde Senza Gloria sabato 14, quella del team New Balance domenica 13 e la mostra fotografica dedicata al panorama belga degli anni Settanta, con 200 scatti provenienti da un archivio storico recentemente ritrovato da Marco Laguna. Inoltre avevamo già anticipato nel precedente articolo la presenta della guest star la crew femminile di NY Skate Kitchen, che troverai cliccando quì.
Il WSM ha visto un calendario denso nel quale erano stati inseriti workshop, talk, eventi e proiezioni (curate in collaborazione con il Fashion Film Festival) presenti per tutta la durata della manifestazione. Molto spazio è stato dato anche alla musica e al food, per garantire una completa immersione nel mondo del fashion e della street culture.
Cosa ne pensiamo
Personalmente abbiamo ritenuto molto interessanti i Workshop, in particolar modo quello di One Block Down e Fila che hanno dato la possibilità di costumizzare le sneakers. One Block Down si è posto come prima negozio italiano ad ospitare diversi trattamenti ed oggetti specifici per lavorare su singoli prodotti, ad esempio delle speciali “pistole” della EBS ink-jet systems, di produzione tedesca, capaci di realizzare stampe su qualsiasi tipo di materiale e superficie, o anche di realizzare stampe e grafiche personalizzate, dopo aver collegato il computer alla pistola. Il secondo giorno il workshop era aperto a tutti senza distinzioni. Ognuno poteva lasciarsi andare alla propria fantasia e avere la possibilità di costumizzare sneakers come le Nike Air Force 1, che potevano essere personalizzate attraverso grafiche e scritte e successivamente immerse nella tinta di colore che più si preferiva. É stato possibile fare lo stesso anche sul vestiario, con le football jersey Nike, su sfondo bianco o nero.
Per quanto riguarda le esposizioni, le abbiamo trovate già viste e prive di importanti novità, ma le numerose bancarelle rivendevano modi reseller le sneaker frutto delle collaborazioni più celebri dell’anno, come le Off-White per Nike.
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