La gaffe Versace con la Cina

Versace commette una gaffe che fa infuriare il popolo Cinese. Il noto brand di lusso infatti, dopo aver lanciato le ultime t-shirt e felpe dal valore di 380€, rischia di colpire l’onore cinese. Un errore che non è stato perdonato dal popolo del web asiatico che si è scagliato contro le foto pubblicate relative alle ultime t-shirt Versace. Questa vicenda ha costretto Donatella a pubblicare su Twitter le sue più sentite scuse ribadendo che ha profondo rispetto per la sovranità dello stato territoriale cinese: “Sono profondamente dispiaciuta per lo sfortunato recente orrore commesso dalla nostra compagnia, attualmente discusso su diversi canali social. Non ho mai voluto mancare di rispetto alla Sovranità nazionale cinese ed è per questo che io ho voluto chiedere personalmente scusa per questa inaccuratezza e per ogni disagio provocato”.

La gaffe Versace con la Cina

Si sarebbe trattato di un errore geografico che è costato caro. Una gaffe enorme commessa pubblicamente sui social che ha generato una serie di commenti negativi. Tutto parte dall’idea di stampare su t-shirt e felpe i nomi delle città del mondo abbinate alle nazioni di appartenenza, ad esempio Milan-Italy, Berlin-Germany, London-UK e così via. L’accostamento geografico non è riuscito con alcune città cinesi, questo vale per Hong Kong e Macau, luoghi che il brand ha riconosciuto come territori indipendenti e non parte dello stato cinese.

Hong Kong è stata abbinata ad Hong Kong e non è stata riconosciuta per quello che è in realtà, ovvero una regione amministrativa speciale della Repubblica popolare cinese dal 1977. Stessa storia per Macau abbinata a Macau, che in realtà rappresenta un’ex colonia portoghese restituita alla Cine nel 1999. Appena le foto delle t-shirt sono apparse sul web il popolo cinese si è infuriato, generando un pandemonio sotto i post Versace, accusando addirittura il brand di lanciare un messaggio subliminale riferito al complotto per destabilizzare i confini territoriali. L’errore geografico si manifesta, a discapito di Versace, in un momento già di per sé delicato per la Cina e sicuramente alimentato dalle tensioni tra Hong Kong e Pechino, per via delle numerose manifestazioni in piazza a favore della democrazia a Hong Kong.

Tra i commenti più scottanti indirizzati a Versace, quello di Yang Mi, la testimonial asiatica più popolare, che comunica di voler interrompere il rapporto con il brand perchè “estremamente offesa come cittadina della Repubblica popolare cinese” ed inoltre l’apposito hashtag #YangMiStopsWorkingWithVersace ha avuto 860 milioni di visualizzazioni su Weibo. Anche Jiaxing Media ha dichiarato: “L’integrità e la sovranità territoriale della Cina sono sempre sacre e inviolabili“.

Nonostante l’etichetta di moda abbia annunciato di aver distrutto le magliette del 24 luglio, questo pare sia un tema troppo delicato per la Cina, che già in precedenza aveva ritenuto offensive le scelte di altre compagnie tra cui Mariott e Delta Airlines.