La storia di
Re Giorgio Armani

Giorgio Armani, colui che ha creato un impero nell’ambito della moda, oggi ha 85 anni e la sua maison è più florida che mai. Le sue origini sono piacentine e non milanesi, al contrario di come in molti pensano, ma Milano resterà sempre la città che gli ha spalancato le porte e gli ha permesso di avere un futuro di successo, è la città che lo ha omaggiato, che lo ha incoraggiato e che ha visto i suoi primi grandi progetti. Oggi Giorgio Armani è un’istituzione della moda italiana. A fare la differenza la sua precisione e l’attenzione per i dettagli anche poco prima dell’uscita in passerella infatti aggiusta i capi già indossati dalle modelle, perchè anche se non ha mai studiato moda, ne capisce e come! È una passione, più che un lavoro per il quale Armani dedica quasi tutto il suo tempo, infatti come spiega egli stesso, non esistono misure rapide e veloci per fare la moda che gli interessa.

La storia di Re Giorgio Armani

La rivoluzione del suo marchio avvenne quando decise di realizzare una giacca diversa dal solito, più morbida nelle forme, smussandone l’intera struttura. Quella durezza della classica giacca da completo cambiò per sempre dopo il film American Gigolò del ’80, interpretato da Richard Gere che indossando quella giacca, la fece diventare un meraviglioso modello d’oltreoceano che tutti ben presto avrebbero iniziato a desiderare.

Tutto successe il 24 luglio 1975, quando nasce la Giorgio Armani Spa e viene lanciata una linea di “prêt-à-porter” sia da uomo che da donna. Così, l’anno dopo, presentò nella prestigiosa Sala Bianca di Firenze, la sua prima collezione, molto acclamata per le sue rivoluzionare giacche “destrutturate” e per i delicati vestiti della linea casual, valorizzati attraverso il trattamento originale degli inserti di cuoio che apparivano sui capi.

È stato un pioniere dalle idee innovative e lungimiranti come l’idea di rivestire un uomo rendendolo libero da costrizioni formali, ma conservando la sua classe. Anche nel mondo femminili ha portato qualcosa di simile, più sciolto e disinvolto come il tailleur, modificando l’idea che si aveva di abito da sera e abbinandolo, al contrario, a scarpe basse se non a quelle da ginnastica. Il suo genio gli ha permesso di sperimentare diversi tipi di tessuti e materiali, creando ogni volta qualche insolita combinazione. Si trattava di capi raffinati per essere utilizzati tutti i giorni, che fossero sobri e semplici ma al tempo stesso molto seducenti.

La consacrazione del brand è avvenuta nel 1982, attraverso la copertina di una delle testate giornalistiche più note al mondo: il Times. Tra i riconoscimenti ottenuti quello del ’85 quando la Repubblica Italiana lo nomina commendatore, grand’ufficiale nel ’86 e gran cavaliere nell’87; fu inoltre premiato da un’associazione animalista Peta nel ’90 a Washington; ottiene una laurea honoris causa al Royale College of Art di Londra nel ’91. Oggi Giorgio Armani è uno degli uomini più ricchi d’Italia e 144esimo in Europa, come afferma la rivista Forbes, che lo definisce come colui che “non accetta l’idea di accontentarsi“.