Gucci scatta il proprio lookbook 
Pre-Fall 2019 ad 
Ercolano e Pompei

Quest’anno Gucci ha deciso di allestire un intero set per scattare foto ai propri modelli all’interno degli scavi archeologici di Pompei ed Ercolano. E così, proprio sullo sfondo degli scavi, con turisti di passaggio, venivano esposti gli abiti dell’ultima collezione di Gucci Pre-Fall 2019. Tutto merito di Alessandro Michele, il direttore creativo e degli scatti del fotografo Harmony Korine, il quale è riuscito a coniugare il mix tra bellezza ed arte.

La nota casa di moda si impegna a sostenere da anni il patrimonio culturale italiano ed internazionale e non a caso quest’anno sceglie come set per il proprio lookbook uno dei siti archeologici più famosi al mondo, nonchè patrimonio dell’Umanità UNESCO. L’allestimento prevedeva scatti apparentemente sciatti, per ricreare una tipica ambientazione turistica, le modelle sono state riprese infatti a mangiare snack o a tenere io proprio cane al guinzaglio, mentre interagiscono con comparse nelle vesti di bizzarri turisti. La risultanza è un tono esattamente a metà tra il comico e l’austero.

Gli abiti in questione evidenziano fortemente l’alta sartoria, posta al centro degli scatti, attraverso gli abiti stampati a tre pezzi indossati delle modelle. I blazer sono indossati su tuniche allungate per ottenere una vestibilità a strati mentre i soprabiti con spalle affusolate e slim fanno molto anni ’80. Il tweed bouclé è stata la trama predominante su cui è stato ricamato il logo Gucci e con la sua texure spugnosa ed elastica si combinava a pezzi con paillettes e ciniglia. L’offerta serale molto vasta passa dal velluto a cieli stellati, richiamano un’atmosfera drammatica. Predominanti anche i caftani, tessuti broccati esotici e maxi blazer.

Tra le curiosità, si dice che l’anno prossimo verrà pubblicato un libro in edizione limitata contenente tutti gli scatti di questo lookbook con la collezione Pre-Fall 2019 di Gucci, immortalata nella spettacolare ed antica città romana, patrimonio del sud Italia. In questo progetto si condensano un mood giocoso ed uno a tratti più drammatici, che quasi fanno ricordare la scorsa collaborazione di Gucci con Martin Parr. I toni austeri ed eccentrici riescono ad incantare lo spettatore.

Ma chi è Alessandro Michele?

Dalle informazioni tratte dal suo curriculum sappiamo che: è romano, nato nel ’72, ha studiato all’Accademia di costume e moda e ha esordito alla fine degli anni novanta da Fendi come Senior designer per gli accessori. Nel 2002 è entrato nel Design Office di Gucci a Londra per Tom Ford, come ha definito egli stesso: “Passando dal caos fantasioso di Karl a quello preciso di Tom”. A quel tempo era un vero e proprio talento in ascesa, sempre rimanendo però “felicemente dietro le quinte”, perchè a lui piaceva cosi.

Nel 2006 diventa Leather Goods director, nel 2011 associate creative director, nel 2014 direttore artistico di Richard Ginori. Poi accade che il nuovo ceo Marco Bizzarri “creatore di un creatore”, lo chiama Le Figaro e dopo ore passate a parlare con lui, i due si accorsero di condividere la medesima visione di futuro per la maison tanto da iniziare a lavorare alla Collezione Gucci Autunno Inverno 2015/2016, curandone tutti gli aspetti artistici. Questo banco di prova fu per lui decisivo e riuscitissimo tanto da aggiudicargli la nomina di direttore creativo per Gucci con carta bianca su tutto.

Alessandro Michele è un appassionato del vintage, ma è anche molto attento ed aggiornato ai cambiamenti repentini della società, la sua creatività lo ha reso un International Designer of the Year, definito in questo modo dal Times, rientra adesso tra le 100 persone più influenti della terra. Michele viene molto apprezzato per la sua visione di insieme che coniuga elementi dal punk ad uno stile più barocco. Inoltre la sua cultura, la passione per la musica ed il cinema, l’ammirazione per le epoche passate fanno di lui un genio sui generis, un poeta visionario ed un esteta creativo. Come ha dichiarato lo stesso Alessandro: “La bellezza rimane l’espressione più incisiva del piacere che provo nei confronti della ricchezza e multiformità delle cose”, confermando la sua passione verso l’arte ed il patrimonio culturale del nostro paese e di tutto il mondo.